Aggiungo un importantissimo esempio che mi ha illuminato.
Siamo come cannucce, se queste nel loro incarto stanno dritte, la carta è vuota sopra e sotto. Se la testa è una delle estremità, la pelle sarà morbida e lascerà fluire il sangue e ossigenare i capelli. Se pieghiamo la cannuccia, la carta si tenderà sino a strapparsi. E questo vale per tutta la schiena, la parte lombare, mediana, scapole e collo. Una catena appunto che deve rimanere dritta senza tensioni.
Il fattore principale, il più importante, è quello di considerare queste indicazioni, non come un esercizio o una cosa da fare quando ci ricordiamo. Dobbiamo cambiare il nostro modo di vivere, in meglio, e trasformare ogni singola azione che compiamo ogni giorno, con questa postura. Basta mezzora passata male per dare un po' di collosità alla galea, mezzora...
Lavarci i denti, allacciarsi le scarpe, cucinare, stare su una panchina con gli amici, abbassarsi per raccogliere qualcosa da terra... ogni azione deve essere svolta con la neutralizzazione totale delle tensioni.
Ieri ho passato una durissima giornata di accorgimenti posturali in cui ho fatto tutto come dovevo, e meraviglia delle meraviglie: la sera prima di andare a letto la galea era morbida e molle come al mattino, identica! Niente più rigidità o incollamenti... pensate questa cosa protratta per 365 giorni, il tempo per un recupero pieno... è dura, durissima, ma ce la dobbiamo fare.
Addio Calvizie, libro di Paul Grassmann
ESERCIZIO DEL CAVATAPPI:
In posizione eretta si alzano le braccia in alto parallele tra loro. Palmi che si guardano tra loro. Lentamente si aprono le braccia come un cavatappi fino a farle avvicinare ai fianchi. I palmi a questo punto guarderanno verso l'esterno. Con mani e avambracci fissi si ruotano le spalle verso le scapole. Il petto naturalmente uscirà fuori (frontalmente a noi). Mantenere per 3 minuti per 3 volte, ripetere mattina, pomeriggio, sera.
Le indicazioni sulle ripetizioni sono indicative chiaramente, più lo si fa meglio è. Nella quotidianità quella rotazione di spalle che fa uscire il petto deve essere mantenuta costantemente. L'esercizio aiuta a memorizzare la postura corretta.
In posizione eretta si alzano le braccia in alto parallele tra loro. Palmi che si guardano tra loro. Lentamente si aprono le braccia come un cavatappi fino a farle avvicinare ai fianchi. I palmi a questo punto guarderanno verso l'esterno. Con mani e avambracci fissi si ruotano le spalle verso le scapole. Il petto naturalmente uscirà fuori (frontalmente a noi). Mantenere per 3 minuti per 3 volte, ripetere mattina, pomeriggio, sera.
Le indicazioni sulle ripetizioni sono indicative chiaramente, più lo si fa meglio è. Nella quotidianità quella rotazione di spalle che fa uscire il petto deve essere mantenuta costantemente. L'esercizio aiuta a memorizzare la postura corretta.
Ma scusa qui sta dicendo che i anche i calvi sgaleano o sbaglio?Alex ha scritto: ↑14/01/2019, 13:23 ciao Gianni ....."MOLTI CALVI SEMBRA CHE ABBIANO UN MENTO CORTO E RIENTRATO , QUESTO PERCHè STANDO SEMPRE COL CAPO RIBASSATO VERSO IL PETTO , ABITUDINARIAMENTE TENDONO A TENERE LA BOCCA SERRATA E A CONTRARRE IL MUSCOLO TEMPORALE CHE ESERCITA AnCH ESSO UNA TRAZIONE ORIZZONTALE DELLO SCALPO .
-
- Stato: Non connesso
no sta dicendo che in quella posizione della testa il muscolo temporale esercita trazione della galea...Fabry2019 ha scritto: ↑25/04/2019, 11:51Ma scusa qui sta dicendo che i anche i calvi sgaleano o sbaglio?Alex ha scritto: ↑14/01/2019, 13:23 ciao Gianni ....."MOLTI CALVI SEMBRA CHE ABBIANO UN MENTO CORTO E RIENTRATO , QUESTO PERCHè STANDO SEMPRE COL CAPO RIBASSATO VERSO IL PETTO , ABITUDINARIAMENTE TENDONO A TENERE LA BOCCA SERRATA E A CONTRARRE IL MUSCOLO TEMPORALE CHE ESERCITA AnCH ESSO UNA TRAZIONE ORIZZONTALE DELLO SCALPO .
E non è meglio?Alex ha scritto: ↑25/04/2019, 20:56no sta dicendo che in quella posizione della testa il muscolo temporale esercita trazione della galea...Fabry2019 ha scritto: ↑25/04/2019, 11:51Ma scusa qui sta dicendo che i anche i calvi sgaleano o sbaglio?Alex ha scritto: ↑14/01/2019, 13:23 ciao Gianni ....."MOLTI CALVI SEMBRA CHE ABBIANO UN MENTO CORTO E RIENTRATO , QUESTO PERCHè STANDO SEMPRE COL CAPO RIBASSATO VERSO IL PETTO , ABITUDINARIAMENTE TENDONO A TENERE LA BOCCA SERRATA E A CONTRARRE IL MUSCOLO TEMPORALE CHE ESERCITA AnCH ESSO UNA TRAZIONE ORIZZONTALE DELLO SCALPO .
Ciao,
la trazione esercitata dai muscoli temporali è quanto di più deleterio ci possa essere. E' tutto ciò su cui mi sto concentrando nelle ultime settimane. Per eliminare dubbi pensa a questo: frontali/occipitali si alternano spingendo e ritirando la cute avanti/indietro. I temporali invece tirano entrambi verso il basso la cute trasversalmente rendendola sottile e soffocando i bulbi.
Sto cercando di mettere a punto uno stato posturale in cui:
1. tramite postura lascio i temporali liberi da ogni tensione
2. riesco a corrugare costantemente con fronto/occipitali senza far intervenire i temporali
combinare le due è estremamente difficile e sto cercando di trovare il modo perfetto per poterlo condividere con voi.
Sono riuscito a fare alcuni giorni continui (e la continuità assoluta da svegli è fondamentale perché bastano due ore con i temporali tesi e bisogna massaggiare per far tornare la galea scollata) e i risultati comprensivi di riduzione sebo mi hanno entusiasmato moltissimo.
Il problema che riscontro è che dobbiamo diventare dei ginnasti non solo del cuoio capelluto ma di tutto il corpo. Un giorno ce la fai, due pure... il terzo inizi a sentirti stanco e torni ingobbito con i temporali tesi (che per una vita lo sono stati quindi è quasi comodo farli tornare in tensione)
la trazione esercitata dai muscoli temporali è quanto di più deleterio ci possa essere. E' tutto ciò su cui mi sto concentrando nelle ultime settimane. Per eliminare dubbi pensa a questo: frontali/occipitali si alternano spingendo e ritirando la cute avanti/indietro. I temporali invece tirano entrambi verso il basso la cute trasversalmente rendendola sottile e soffocando i bulbi.
Sto cercando di mettere a punto uno stato posturale in cui:
1. tramite postura lascio i temporali liberi da ogni tensione
2. riesco a corrugare costantemente con fronto/occipitali senza far intervenire i temporali
combinare le due è estremamente difficile e sto cercando di trovare il modo perfetto per poterlo condividere con voi.
Sono riuscito a fare alcuni giorni continui (e la continuità assoluta da svegli è fondamentale perché bastano due ore con i temporali tesi e bisogna massaggiare per far tornare la galea scollata) e i risultati comprensivi di riduzione sebo mi hanno entusiasmato moltissimo.
Il problema che riscontro è che dobbiamo diventare dei ginnasti non solo del cuoio capelluto ma di tutto il corpo. Un giorno ce la fai, due pure... il terzo inizi a sentirti stanco e torni ingobbito con i temporali tesi (che per una vita lo sono stati quindi è quasi comodo farli tornare in tensione)
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- Stato: Non connesso
Comunque a mio parere i temporali sono un fattore determinante solo se costantemente contratti. Anche quando si parla vanno a crearsi tensioni, l'importante è non rafforzarli troppo.
Poi, cosi come avviene negli altri tessuti tendinei (tallone di achille, addome ect..) bisogna aumentare la resistenza meccanica della galea, rafforzandola attraverso i pesi. Facendo questo si dovrebbe ridurre la sensibilità infiammatoria e il rilascio di messaggeri che causano fibrosi perifollicolari e calcificazioni.
Poi, cosi come avviene negli altri tessuti tendinei (tallone di achille, addome ect..) bisogna aumentare la resistenza meccanica della galea, rafforzandola attraverso i pesi. Facendo questo si dovrebbe ridurre la sensibilità infiammatoria e il rilascio di messaggeri che causano fibrosi perifollicolari e calcificazioni.
esattamente, il problema è quando sono costantemente contratti. Ora la domanda è: sapete se sono costantemente contratti?
Io dopo anni dietro alla GF ho sempre pensato di no, di averli normalmente rilassati. Poi mi sono reso conto che erano in costante tensione quando:
- abbasso la testa per guardare in basso: cerco di formare un doppio mento e non ci riesco, il movimento è limitato, perché non sono rilassati ne i temporali ne muscoli auricolari e cervicali.
- muovo la galea e il movimento dopo poche ore dal risveglio viene limitato, si muove meno la sera che la mattina, a causa sempre delle tensioni sopracitate.
Pili consigliava la testa all'indietro? Esatto, perché è un modo indiretto per disattivare queste tensioni. Secondo me lui non aveva capito perché, ma aveva capito come. Dato che non voglio passare la vita a guardare il cielo anche quando parlo con le persone sto cercando di capire come non avere queste tensioni anche quando lo sguardo è normalmente orizzontale o se per motivi di lettura, studio ed altro devo guardare verso il basso.
Dei primi consigli che posso dare per "provare" quello che sto sperimentando sono di concentrarsi sul proprio peso quando siamo eretti o seduti. Il busto deve stare dritto, e per farlo ero abituato a lasciarlo morbido con delle tensioni a livello cervicale che coinvolgevano temporali e auricolari che mi permettevano di "non far cadere la testa", per capirci...
Ora invece sto provando a far si che con uno sforzo del busto, come se volessi avere il petto gonfio, in avanti, ben sostenuto, la testa rimanga leggera, libera di ruotare, priva di tensioni, come se fosse un palloncino appeso a un filo, che sarebbe il nostro collo. Tenendo il petto così gonfio, la respirazione dovrà essere diaframmatica, altrimenti non riusciremmo a respirare facilmente.
Chiaramente appena si rilascia lo sforzo del busto la testa torna in tensione e addio... per questo dicevo quanto sia un lavoro da "ginnasti", fino a che non diventi una nuova abitudine.
Io dopo anni dietro alla GF ho sempre pensato di no, di averli normalmente rilassati. Poi mi sono reso conto che erano in costante tensione quando:
- abbasso la testa per guardare in basso: cerco di formare un doppio mento e non ci riesco, il movimento è limitato, perché non sono rilassati ne i temporali ne muscoli auricolari e cervicali.
- muovo la galea e il movimento dopo poche ore dal risveglio viene limitato, si muove meno la sera che la mattina, a causa sempre delle tensioni sopracitate.
Pili consigliava la testa all'indietro? Esatto, perché è un modo indiretto per disattivare queste tensioni. Secondo me lui non aveva capito perché, ma aveva capito come. Dato che non voglio passare la vita a guardare il cielo anche quando parlo con le persone sto cercando di capire come non avere queste tensioni anche quando lo sguardo è normalmente orizzontale o se per motivi di lettura, studio ed altro devo guardare verso il basso.
Dei primi consigli che posso dare per "provare" quello che sto sperimentando sono di concentrarsi sul proprio peso quando siamo eretti o seduti. Il busto deve stare dritto, e per farlo ero abituato a lasciarlo morbido con delle tensioni a livello cervicale che coinvolgevano temporali e auricolari che mi permettevano di "non far cadere la testa", per capirci...
Ora invece sto provando a far si che con uno sforzo del busto, come se volessi avere il petto gonfio, in avanti, ben sostenuto, la testa rimanga leggera, libera di ruotare, priva di tensioni, come se fosse un palloncino appeso a un filo, che sarebbe il nostro collo. Tenendo il petto così gonfio, la respirazione dovrà essere diaframmatica, altrimenti non riusciremmo a respirare facilmente.
Chiaramente appena si rilascia lo sforzo del busto la testa torna in tensione e addio... per questo dicevo quanto sia un lavoro da "ginnasti", fino a che non diventi una nuova abitudine.